Come essere primi su Google e aumentare le visite
Per avere molte visite sulle pagine del tuo sito è fondamentale essere primi su Google, puoi riuscirci applicando le regole della SEO tecnica on page e quelle della SEO off page. In questo articolo sono raccolte le principali regole e alcuni suggerimenti, utili a conquistare il primo posto di Google.
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ToggleCome essere primi su Google con il proprio sito web
Uno dei principali obiettivi di chi ha un sito web è vendere i propri prodotti e servizi grazie ad Internet, per riuscirci è però necessario sapere come si fa a diventare primi su Google.
Questo risultato fondamentale per essere visti e cliccati da potenziali clienti è importantissimo ad esempio per le piccole aziende.
Altro importante obiettivo per chi realizza un sito web è quello di promuovere online la propria attività grazie all’uso quotidiano intensivo che fanno le persone di Internet.
Chiaramente le due cose sono strettamente legate e se gli obiettivi non vengono raggiunti bisogna capire cosa non ha funzionato e perché.
Qual è il segreto per essere primi su Google e raggiungere gli obiettivi
So che non ti farà piacere ma preferisco essere sincero e diretto senza alimentare illusioni e facili speranze, quindi te lo dico subito.
Per posizionarti in alto nelle pagine dei motori di ricerca e riuscire ad essere primo su Google non esiste nessun segreto se non quello di sgobbare maledettamente sulle pagine del tuo sito, e non solo.
Inoltre i risultati che puoi avere dipendono da cosa fai e come lo fai riguardo le attività di ottimizzazione SEO. Non esiste bacchetta magica che possa darti il primo posto nelle classifiche SERP di Google e non ci arrivi nemmeno con misteriosi trucchi.
Quello che trovi in questo articolo sono quindi una serie di suggerimenti e di indicazioni, senza dimenticare che gli algoritmi di Google possono ribaltare tutto dall’oggi al domani: è la dura vita dello specialista SEO.
Troverai perciò una serie di attività su cui lavorare e che porteranno poco alla volta il tuo sito ad apparire tra i primi risultati di Google fino ad arrivare al primo posto per le keyword che desideri.
Per non render vano il lavoro SEO che farai ho inserito alcuni consigli sui comportamenti da evitare e che possono compromettere i buoni risultati.
NOTA
Per chi non lo sapesse la SEO è composta da una serie di attività che hanno lo scopo di rendere un sito web interessante per i visitatori e di valore per i motori di ricerca.
Le SERP sono invece le pagine dei motori di ricerca che restituiscono i risultati di una query.
Ciò che viene fatto con la SEO ha lo scopo di portare le pagine di un sito il più in alto possibile nelle SERP, con l’obiettivo massimo di essere primi su Google.
Come diventare primi su Google grazie alle attività SEO
Innanzitutto facciamo un rapido excursus su cos’è la SEO e sui vantaggi che fornisce.
Partiamo da un fatto evidente, la SEO di oggi è molto differente da quella di un po’ di anni fa, attualmente si parla infatti di SEO on page e di SEO off page mentre prima non c’era distinzione.
I loro nomi ti indicano già dove vengono eseguite queste attività, infatti le prime sono di carattere tecnico e riguardano il sito, mentre con la SEO off page dovrai creare delle comunicazioni con l’esterno.
Per esser più chiari, la SEO on page riguarda l’ottimizzazione di pagine e contenuti del sito e viene appunto definita SEO tecnica, mentre la SEO off page si svolge all’esterno del sito e ha lo scopo di far conoscere il sito, il marchio che rappresenta, il nome dell’attività, i prodotti e servizi e quant’altro.
Quindi nel primo caso stiamo parlando di ottimizzazione dei contenuti del sito mentre per la SEO off page si tratta di fare soprattutto attività di web marketing e digital PR.
Puoi quindi immaginare quanto lavoro ci sia da fare per raggiungere l’agognato primo posto su Google.
Vediamo quindi le attività SEO di cui ti devi occupare per primeggiare nelle pagine di Google.
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10 tecniche di SEO on page per essere primi su Google
In primo luogo concentrati sui contenuti.
Se non dedichi il tempo necessario ad una corretta analisi del progetto e alla scrittura dei contenuti del sito non riuscirai a fare una buona ottimizzazione.
Anche alcune scelte apparentemente secondarie devono essere fatte attentamente, come quella del layout che deve essere pulito, semplice da navigare e leggero nel caricamento delle pagine.
Ecco i 10 punti a cui fare attenzione nell’ottimizzazione SEO on page.
- Layout del sito.
- Testi dei contenuti di pagine e articoli.
- Titoli di pagine e articoli.
- Descrizioni (snippets) di pagine e articoli.
- Tag d’intestazione.
- Rel canonical.
- Scelta delle keywords.
- Ottimizzazione di immagini, video e grafica.
- Creazione della sitemap.xml
- Impostazione del file robots.txt
Vediamo subito i punti 9 e 10, che riguardano la creazione e l’invio a tutti i motori di ricerca di due file di fondamentale importanza: la sitemap.xml e il robots.txt.
Scopo della sitemap.xml e del file robots.txt
I file sitemap.xml e il robots.txt hanno lo scopo di dare importanti indicazioni a Google e agli altri motori di ricerca.
- La sitemap.xml dice quali contenuti vuoi che siano scansionati e indicizzati,
- il file robots.txt indica file e sottocartelle che non vuoi far scansionare dai motori di ricerca (quindi non siano visualizzate nelle SERP).
Entrambi una volta creati devono essere caricati nella root del sito per essere letti dai crawler dei singoli motori di ricerca.
Per scrivere questi due file bisogna seguire delle regole precise, trovi indicazioni sull’esatta sintassi nelle pagine indicate dai seguenti link: sitemap.xml, robots.txt.
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La SEO off page fa conoscere il sito e l'attività che rappresenta
Come dicevo ogni attività della SEO off page non riguarda la realizzazione del sito ma soprattutto attività di web marketing e digital PR.
In altre parole si tratta di attività di creazione della brand awareness di un’azienda o di un professionista, un concetto non proprio immediato.
Viene chiamata così (brand awareness = consapevolezza del marchio) perché ha lo scopo di portare il pubblico a identificare un determinato prodotto con il nome stesso del produttore.
Il risultato che si ottiene dalla notorietà del marchio aziendale è una maggiore fiducia delle persone verso l’azienda e i suoi prodotti, l’obiettivo finale: convertirli in clienti.
Si tratta di creare la reputazione online ed è quanto di meglio tu possa fare per spingere il tuo sito in alto nelle SERP, per farlo essere al primo posto su Google.
Hai mai sentito parlare di funnel marketing? Leggi l’articolo del link per farti un’idea di cosa si tratta.
SUGGERIMENTO DI LETTURA
Uno dei sistemi più efficaci e innovativi di pubblicizzare un sito e un’attività è il buzz marketing.
Puoi scoprire di cosa si tratta nell’articolo buzz marketing, la pubblicità al tempo di Internet.
5 attività di SEO off page per essere primi su Google
Ecco un elenco di attività SEO off page indispensabili per essere primi su Google o quanto meno apparire trai i primi risultati:
- Creare backlink naturali.
- Realizzare la tua brand reputation.
- Partecipare ad eventi di settore.
- Usare i social network.
- Fare guest blogging e creare collaborazioni.
Se desideri approfondire l’argomento della SEO off page leggi l’articolo come posizionare un sito web.
Come decide Google quali siti devono essere primi nelle SERP
Ad esser onesti nessuno conosce gli algoritmi usati da Google per posizionare i siti web (a parte chi ci lavora), si sa però quali siano le best practices a loro gradite e che se usate ti aiutano a primeggiare.
Ad esempio la creazione di backlinks può essere insidiosa se fatta in modo avventato, questo perché Google negli anni ha modificato la propria valutazione riguardo la loro presenza in un sito.
Ma è anche uno dei maggiori segnali presi in considerazione dal motore per comprendere l’autorevolezza di un sito web, e questo non da oggi. É perciò importante lavorare su questo aspetto.
I backlink aiutano ad essere primo in classifica?
La risposta immediata è sì, e saranno sempre un aiuto se realizzati in modo corretto. Ma allora, perché ho detto che la loro creazione è insidiosa? Te lo spiego subito.
Una cosa che fino a poco tempo fa garantiva un buon posizionamento erano le grandi quantità in entrata di link, cioè proprio dei backlink. Averne molti permetteva di alzare il pagerank del sito e di aumentare la sua autorevolezza agli occhi di Google.
Dopo anni di lavoro e trilioni di pagine scansionate il motore di ricerca ha però deciso di approfondire la loro natura scoprendo che una gran quantità di siti erano pieni di backlink di dubbia qualità o di nessun valore.
Questi provenivano da siti web che nulla avevano a che fare con i temi trattati oppure da siti spam, volutamente.
Visto la situazione, la valutazione e importanza attribuita a loro da Google ha assunto un peso diverso e infatti ora usare il sistema dei backlink per cercare di essere primi su Google è diventato più complicato.
L’atteggiamento di fondo del motore di ricerca è di correttezza verso gli utenti, che se navigando una pagina cliccano un link ad un sito esterno si aspettano di trovare un approfondimento e non una pagina priva di utilità.
Chiaramente questo va a vantaggio del motore di ricerca stesso che in questo modo fornisce collegamenti a siti di reale valore e dai contenuti interessanti per gli utenti.
Infatti, mettere primo in classifica un sito web che non dà una risposta valida, non invoglierebbe gli utenti a usare ancora il motore di ricerca, e siccome il loro guadagno deriva dalla pubblicità vorrebbe dire avere minori introiti.
Le vecchie strategie allontanano i siti dal primo posto di Google
Gli algoritmi Panda Penguin e Fred di Google
Google per quanto ci è dato a sapere utilizza più di 200 algoritmi per recensire la pagine web di un sito, raggiungere il primo posto di Google è quindi un grosso impegno da sempre.
Premesso che ogni anno il motore di ricerca si aggiorna e aggiunge algoritmi sempre più selettivi, qualche anno fa si è parlato molto di alcuni di loro, per l’esattezza Panda, Penguin e Fred.
Il primo algoritmo (Panda) è usato per più scopi tra cui quello di trovare contenuti duplicati.
Con lui, Google ha deciso di eliminare dalle proprie pagine tutti quei siti che a suo giudizio risultavano pieni di contenuti inutili, fuorvianti e farciti di pubblicità in maniera sconsiderata.
Penguin ha invece lo scopo di individuare i siti che utilizzano il keyword stuffing e il link building con l’unico obiettivo di creare backlink. É quindi l’algoritmo imputato principale della perdita di valore dei backlink.
L‘algoritmo Fred invece punta a scovare i siti che hanno contenuti scarsi e scadenti e che fanno un uso eccessivo di keyword e quindi a tutti gli effetti risultano poco utili agli utenti.
Limita quindi ancor di più il numero dei siti posizionati inopportunamente (a suo modo di vedere) nelle alte posizioni delle sue SERP.
Con queste premesse, o meglio restrizioni, posizionarsi al primo posto su Google o anche solo in prima pagina è diventato (finalmente) un lavoro per SEO specialist bravi e seri.
Se vuoi essere primo in classifica su Google non sovra ottimizzare il sito
É abbastanza evidente che con questi algoritmi è diventato più complicato essere primi su Google, l’attenzione degli sviluppatori web deve essere maggiore.
Fare attività SEO seriamente significa perciò anche questo: non irritare l’amico Google ma aiutarlo nel lavoro, che è altro non è che fornire risposte corrette alle ricerche delle persone.
Una delle cose che bisogna evitare è ad esempio quella d’infarcire le pagine con parole chiave, posizionate in modo poco naturale e in modo ripetitivo.
É un segnale di sovra ottimizzazione che viene interpretato dal motore di ricerca come un tentativo di manipolazione e quindi il sito viene penalizzato.
Migliora la tua posizione su Google seguendo le best practices
Impara dall'accademia gratuita di Google
Un’ottima cosa che invece puoi fare e che è decisamente utile per riuscire ad essere primi su Google, è consultare la pagina della Webmaster Academy di Google.
Qui puoi imparare direttamente dal motore di ricerca come fare un sito web conforme alle loro aspettative, cioè quello che desiderano che faccia uno sviluppatore web.
Come essere primi su Google e non farsi penalizzare
Come hai visto, realizzare un posizionamento SEO efficace e duraturo nel tempo del sito, scalare le posizioni per essere primi su Google e restarci, non è semplice, richiede tempo e costanza.
Significa infatti realizzare attività differenti tra loro ma che al tempo stesso devono relazionarsi (SEO on page e SEO off page).
Per questo nell’articolo, oltre alle regole principali ho inserito alcuni spunti e suggerimenti, per aiutarti e rendere più semplice raggiungere il primo posto su Google e nelle SERP di ricerca.
Ciò nonostante l’argomento dell’ottimizzazione non si esaurisce qui in quanto si tratta di un tema estremamente vasto e che necessita di maggiori approfondimenti, puoi infatti trovare nel blog altri articoli che parlano sia di SEO on page che di SEO off page.
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